Caratteristiche della terapia breve strategica
La psicoterapia strategica non si basa su di una teoria della natura umana che
consenta la formalizzazione dei concetti di ‘normalità’ e ‘patologia’, ma si
occupa della funzionalità del comportamento di fronte ai problemi dell’esistenza
e della convivenza, nella convinzione che non è possibile estrapolare un
soggetto dal suo contesto interattivo. Pertanto, se da una parte è efficace
nell’eliminare i sintomi o i comportamenti disfunzionali per i quali la persona
è venuta in terapia, dall’altra è sicuramente in grado di produrre il
cambiamento delle modalità attraverso cui questa costruisce la propria realtà
personale e interpersonale, e per questa ragione rappresenta un intervento
radicale e duraturo e non una terapia superficiale e meramente sintomatica.
La caratteristica della terapia strategica è quella di non fare riferimento ad
una rigida concezione teorica della “natura umana”, non avendo un pre-giudizio
su come la persona che chiede aiuto dovrebbe essere. Il terapeuta strategico
accetta e parte dal mondo nel quale il cliente si muove, focalizzando
l’attenzione sul vissuto intrapsichico del cliente e sulle relazioni
interdipendenti che ognuno vive con se stesso, con gli altri e con il mondo, in
modo da adattare le strategie alle situazioni e non le situazioni ad una teoria.
Il compito del terapeuta si sposta così dalla ricerca delle cause del problema –
che certamente ci sono, ma che costituiscono il più delle volte ‘variabili
assegnate’ su cui non si può intervenire – a su ‘come funziona’ e su ‘come si
può cambiare’ la situazione di disagio.